mercoledì 17 agosto 2016

Il ragno rosso (acaro) del culatello



                                                                                                            
Carlo Cantoni libero docente un ispezione  e controllo degli alimenti di origine animale, Milano 
Stefano Ibba,medico veterinario AST Sondrio   
                                       
Il culatello (culatello di Zibello DOP) è un salume prodotto in Provincia di Parma nei comuni di Zibello, Busseto, Colorno, Polesine Parmense, Roccabianca, San Secondo Parmense, Sissa e Soragna da  22 produttori  tra loro Consorziati.
I culatelli si ottengono dalla lavorazione di cosce suine ricavate da suini adulti pesanti, nazionali italiani, nati e allevati in dieci regioni del Nord- Italia, esclusivamente di razza Large White, Landrace e Duroc, di almeno nove mesi di età e pesanti, in media,160  chilogrammi. Si prepara asportando  dalla coscia la cotenna, il grasso e le ossa, dopodiché si asporta il fiocchetto, la porzione meno pregiata della coscia e si lavorano  quindi i muscoli crurali posteriori, ossia la parte più pregiata e tenera del maiale adulto. Questo ritaglio viene refilato a mano, fino a dare alla coscia la caratteristica forma a pera del culatello. La massa muscolare così ottenuta è salata manualmente a secco. L’operazione di salagione ha una durata che va da uno a sei giorni. Come da Disciplinare di produzione, per tale operazione è ammesso soltanto l’impiego di cloruro  di sodio (sale da cucina), di nitrato di sodio e pepe in grani  spaccati. E’ pure consentito l’impiego di una concia composta da vino bianco secco e aglio pressato. Successivamente la massa muscolare è posta in cella frigorifera a una temperatura compresa tra 0°e 5° C per il tempo necessario per ottenere  l’assorbimento del sale. In seguito i culatelli sono posti nella cela di riposo e, quindi, insaccati nella vescica suina o nel peritoneo parietale e perrenale del suino. All’insaccamento segue poi la legatura della massa del salume. Prima di sottoporre i culatelli alla fase finale di stagionatura si procede alla sgocciolatura delle masse muscolari per circa sette giorni e all’asciugatura che può durare da 30 a 60 giorni in funzione delle condizioni  climatiche. Segue la fase finale della stagionatura che avviene in locali con temperatura compresa  tra 13 e 17°C  per almeno 1° -16 mesi. Durante questo periodo i culatelli possono essere esposti alla luce e all’umidità naturale per agevolarne la maturazione .                                                                   
I culatelli  vengono preparati nei comuni citati della bassa Parmense da novembre a febbraio, cioè nella porzione di territorio più vicina al fiume Po, dove gli inverni sono freddi, lunghi e nebbiosi e le estate torride e assolate.
Come accade per i prosciutti  e gli speck  durante la stagionatura  anche sulle superfici dei culatelli si sviluppano muffe non tossigene alle quali seguono acari. Gli acari sono presenti ovunque nei terreni, talvolta nelle abitazioni, meno nell’ambiente marino. La loro diffusione è strettamente dipendente dall’umidità perché si disidratano rapidamente.  Presentano un corpo di piccole dimensioni non visibile ad occhio nudo suddiviso in due parti fondamentali denominate gnatosoma (parte anteriore) e idiosoma (parte posteriore).
Gli Acari propriamente detti appartengono ai seguenti ordini: Astigmata, Prostigmata, e Mesostigmata. Appartengono al primo ordine gli acari infestanti le derrate alimentari, che presentano il corpo di colore chiaro leggermente sclerotizzato e lo gnatostoma ripiegato in basso rispetto all’idiosoma. Sono privi di occhi e di stigmi (aperture esterne delle trachee), hanno cheliceri atti a triturare il cibo. Alcune specie possono nutrirsi direttamente sulla derrata e vengono dette primarie perché servono da alimento per acari  predatori (specie secondarie) che solitamente sono associate ad esse. Un terzo gruppo di acari che può essere  rinvenuto nelle derrate quando l’umidità è elevata è costituito dai fungivori e saprofiti specie terziare.                                                                                                                                                                  
Gli acari infestanti le derrate alimentari sono una trentina di specie, tra le quali le più diffuse sono:                           
- l’Acarus siro (acaro delle farine) si ritrova nei cereali in stoccaggio, ma anche in altre derrate alimentari come formaggio, frutta secca, prosciutti, ecc. Si nutre di muffe (micromiceti) che crescono sugli alimenti e di grano
-l’Acaro Lepidoglyphus destructor. Anche questo acaro si nutre di micromiceti sviluppatisi su prodotti farinacei grezzi nei magazzini di stoccaggio e nel legname umido.
-il Tyrophagus putrescentae. Sovente è presente sulle superfici dei prosciutti, per cui viene chiamato “acaro del prosciutto crudo” e quindi è presente nei locali ove si stagiona in prosciutto crudo. Raramente può trovarsi sulla superficie di salami. Può essere presente nei caseifici  infestando i formaggi, nei piccoli negozi di alimentari, nei silos. E’ anche un acaro infestante i cereali, nelle coltivazioni di macromiceti ed altro.
– il Glyciphagus domesticus. E’ un acaro infestante gli alimenti zuccherini, specialmente i  prodotti dolciari, ma anche il grano e le farine ed è, talvolta, presente nelle cucine casalinghe.
Lo sviluppo massivo sulle superfici delle derrate alimentari causa a formazione sulla derrata di una patina polverosa che va tolta durante la toelettatura finale del prodotto. L’umidità ambientale favorente la moltiplicazione deli acari è compresa tra  il 75-80 % .
Nel settore dei prodotti carnei salati stagionati, come prosciutti crudi e speck, la presenza di Tyrophagus putrescientiae è una evenienza normale sulla superficie in quanto lo sviluppo di muffe di cui si alimenta e l’umidità  presente nei miceli garantisce la sopravvivenza e la moltiplicazione dell’acaro, ma oltre alla presenza di questo può verificarsi  anche quella di acari predatori di colore rosso denominati Trombidium, o ragni rossi. Sono piccolissimi acari  appunto di olore rosso ricoperti da una fitta peluria. Possono raggiungere 5 mm di lunghezza. Gli acari del genere Trombidium si nutrono di piccoli invertebrati e delle loro uova, specialmente quelle dell’acaro infestante Tyrophagus  putrescentiae e ciò spiega la loro localizzazione sulla superficie di prosciutti e speck. Gli appartenenti alla specie hanno una lunghezza massima di 5 mm, ma solitamente sono lunghi 1-2 mm. Il corpo è scarlatto. Gli occhi sono piccoli e distinti. I cheliceri sono a forma di forbice, mentre i pedipalpi sono organi tattili. Il colore è dovuto ai carotinoidi.

La loro posizione sistematica è la seguente :
Dominio: Eukaryota
Regno: Animalia
Sottoregno: Eumetazoa
Superphylum:Protostomia
Phylum: Arthropoda 
Subphylum: Chelicerata     
Classe: Arachnida
Ordine : Acarina  
Sottordine: Oribata
Famiglia: Trombidiidae
Sottofamiglia: Trombinidiinae    
Genere Trombidium

Rispetto alla popolazione superficiale degli acari il loro numero è limitato e non sono presenti in tutti  i salumifici, ma solo in quelli con umidità elevata con manutenzione difficile.
Gli acari del genere  Trombidium sono innocui per l’essere umano, per gli animali e per le piante. La specie più conosciuta è il Trombidium holosericeum. (Wikipedia)
Quanto riportato è la prima segnalazione in proposito, pur essendo la loro presenza nota presso i produttori. Si allega una iconografia sull’argomento.

Bibliografia     
Disciplinare di produzione  della Denominazione di Origine Protetta Culatello di Zibello. Reg CE 1263/96(GUCE L.163/96 del 2.07/1996)
Wikipedia, Trombidium holosericeum. 
                                                                                                                           
Summary
Red mites in Culatello dry hams
In the text is a description of red mites on “Culatello dry hams surfaces during  seasoning. This is the first report in the specific literature on dry hams.

Riassunto
Nel testo è riportata la descrizione della presenza di acari rossi sulla superficie di culatelli durante la loro stagionatura.
Si ritiene che sia la prima segnalazione in proposito

                                                                                                                                                   
                                                                                                                                        

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