Carlo Cantoni, libero docente in Ispezione degli alimenti di origine
animale, Milano
Lo Streptococcus bovis fa parte del guppo D della Lancefield secondo
la classificacazione sierologica basata sugli antigeni polisaccaridici
presenti sulla parete cellulare (Lancefield 1933). Gli Streptococcus bovis sono
normalmente presenti nel tratto intestinale degli esseri umani e degli animali
come bovini, pecore, suini, cavalli e cani, oltre a trovarsi anche in latte e
formaggi. Nell’essere umano sono ritenuti come agenti occasionali di
batteriemie, di sepsi neonatali, di meningiti neonatali e degli adulti. Sono
associati con le endocarditi infettive (IE), col carcinoma colorettale e con malattie epatiche (Lin &
Coll,2011).
A partire dal 1970 fu possibile individuare le diversità dei ceppi di Strep. bovis con
l’uso di determinazioni biochimiche caratterizzando i ceppi in biotipi. I ceppi
del biotipo I ( ceppi di Strep.bovis classici) fermentavano il mannitolo e
producevano glucano extracellulare dal saccarosio, mentre i varianti del
biotipo II non possedevano tali capacità. I ceppi del Biotipo II sulla base di
altre proprietà biochimiche. Negli ultimi due decenni le caratterizzazioni
genetiche e le tecniche di sequenziamento del 16S rDNA, l’ibridazzazione
quantitativa del DNA e l’analisi
filogenetica hanno permesso la
distinzione delle singole specie come indicato nella tabella n. 1.
Gli streptococchi
del gruppo D sono: S.bovis, S.equinus, S. caprinus, S.gallolyticus, S. alactolyticus, S.infantarius, S.macedonicus.
Tabella n. 1 Caratterizzazione
del gruppo D di streptococchi mediante l’ibridazzione del DNA-DNA con sonde 16S
rDNA secondo Schlegel & Coll,(2003).
DNA I cluster (gruppo)
1)Streptococcus
bovis biotipo II.1 - feci bovine e endocardite umana
2)Streptococcus equinus - feci equine e tratto
riproduttivo
DNA cluster II
(gruppo)
Streptococcus
gallolyticus sub specie gallolyticus (precedentemente classificato come S.bovis
biotipo I.)
1) S.galllolyiticus - endocardite umana, mastite bovina, feci di koala e opossum
1) S.galllolyiticus - endocardite umana, mastite bovina, feci di koala e opossum
2) S.caprinus - feci di capra
S.gallolyticus sub specie macedonicus
1) S.macedonicus - mastite
bovina prodotti lattierocaseari
S.gallolyticus
subspecie pasteurianus
1)S.bovis biotipo
II.2 - endocarditi umane, sangue, infezioni, prodotti lattiero caseari
DNA cluster III (gruppo)
1)S.infantarius sub
specie infantarius - endocarditi, umane,sangue,infezioni, prodotti lattiero caseari
2)S.infantarius sub specie coli - endocarditi umane, urine, feci sangue, infezioni
2)S.infantarius sub specie coli - endocarditi umane, urine, feci sangue, infezioni
DNA cluster IV ( gruppo)
1)S.alactolyticus - infezioni
suine
Herrera &
Coll.(2000) aggiungono alla tabella
alcune delucidazioni indispensabili. Secondo questi ricercatori i ceppi
di S. bovis appartenenti ai clusters DNA I e II possono essere classificati
ulteriormente in due biotipi in base
allo loro capacità (biotipo I) o incapacità (biotipo II) di fermentare il
mannitolo. Il biotipo I idrolizza i tannini e decarbossila l’acido gallico (Sli & Coll.(1997). I
ceppi del biotipo II possono essere divisi in due subtipi: biotipo II.1 beta-
glucuronidasi negativo e beta-galactosidasi positivo, mentre il biotipo II.2
beta-glucuronidasi e beta e beta-mannosidasi positivo. S. bovis biotipo II.1 e S. equinus fanno parte del
cluster DNAI (Schlegel& Coll. 2003). L’elevato grado di ibridizzazione
DNA-DNA e la somiglianza delle sequenze del 16S DNA (99,0%) rivelano che S. bovis
e S. equinus sono una sola specie.
Gli
streptococchi del DNA cluster II possono essere isolati da infezioni umane,
mastiti bovine e formaggi comprendono S. bovis biotipo I e II,2,S.galloliyticus
ed S. macedonicus (Osawa & Coll.(2004). Ulteriori analisi delle sequenze
del DNA di questi ceppi suggeriscono che il cluster sia composto da una sola
specie (S.gallolyticus) con tre sottospecie (gallolyticus, macedonicus e
pasteurianus).
La sub specie gallolyticus è caratterizzata dalla
fermentazione del mannitolo e dalla presenza degli enzimi tannasi e gallato
decarbossilasi (Sli & Coll.1997). Questa sottospecie consiste di ceppi di S. bovis biotipo 1 che sono stati
associati con endocarditi e cancro del
colon (Schlegel & Coll.2003; van’t Wout & Co ll.2005). Questa sottospecie comprende anche
S. caprinus che è solitamente isolato isolato dai ruminanti è possiede una
elevata tolleranza ai tannini (Brooker & Coll.(1995).La sottospecie
macedonicus è stata isolata, talvolta, da infezione animale e sovente da
prodotti del latte formaggi, latti fermentati e vegetali fermentati). La
sottospecie pasteurianus consiste di S. bovis biotipo II.2 che è spesso isolato da malattie umane
(endocarditi e infezioni del tratto urinario).
Il cluster DNA
III consiste di S.infantarius che
è composto da due sottospecie: coli e infantarius. Questa specie è stata
isolata da prodotti alimentari e da infezioni umane, come la malattia sistemica
degli infanti.
Il
gruppo DNA IV è composto da S. alactolyticus
causa di infezioni nei suini.
E’ la sola specie del complesso bovis equinus incapace a fermentare il lattosio.
E’ la sola specie del complesso bovis equinus incapace a fermentare il lattosio.
Possibilità di
diversità tra lespecie di S.bovis
isolate da essere umani, animali e alimenti. E’ stato reso noto che ceppi di S.
bovis sono presenti nel 10% nella popolazione batterica intestinali degli
individui sani e nel 29 %-55 % degli individui di soggetti affetti da
infiammazioni intestinali e cancro del
colon,quindi la presenza di S, bovis in pazienti umani, in animali e in
alimenti hanno determinato la necessità di verificare la corrispondenza dei
ceppi delle specie isolate da animali e alimenti con quelli responsabili di patologie negli umani.
Purtroppo i test biochimici a nostra disposizione non sono in grado di offrire diagnosi esatte per l’ampia varietà
di fenotipi costituenti il complesso S.bovis/gallolyticus rendendo necessario
ricorrere all’uso di metodi biomolecolari per la loro distinzione. Inoltre in
diversi i clinici umani si sono serviti solo dei test biochimici limitando la designazione
dei ceppi isolati ai soli Biotipi I e II. I ricercatori che hanno affrontato questa
problematica sono pochi, precisamente Whitehad & Coll. (2000) e Kutovic & Coll.(2003).Questi ultimi hanno
valutato la capacità di ceppi umani e bovini di crescere in presenza di lisozima riscontrando che i ceppi bovini
sono da quattro ad otto volte più suscettibili al lisozima rispetto ai ceppi
isolati dagli umani. La maggior parte dei ceppi bovini saggiati sono stati
inibiti da o,13 mg di lisozima per ml-1, Anche i ceppi più
resistenti non crescevano in presenza di concentrazioni di lisozima maggiori a
0,5 mg/ml-1. Comunque i ceppi
bovini riuscivano resistenti al lisozima
dopo essere stati sottoposti a dosi sub letali di lisozima (0,06 mg/ml-1..(Kurtovic
& Coll.(2003).
L’inibizione della
crescita dei ceppi bovini risultò aumentata con la sostituzione del glucosio
nel terreno di crescita con il 2-deossiglucosio (2mg/ml).Misurando col turbidometro
l’intensità di crescita dei ceppi umani e bovini si osservo una intensità di
sviluppo dei ceppi bovini dieci volte inferiore a quella dei ceppi umani dopo
48 h di incubazione nel terreno di crescita. Questi risultati hanno indotto Kutovic & Coll.2003) ha proporre aggiungere lisozima e 2-deossiglucosio nei
terreni utilizzabili per l’isolamento
dei ceppi di origine umana.
Importanza delle
specie principali umane del complesso S.Bovis/S.equinus e attività patogena.
Nella tabella n.2 sono riportate le principali
specie patogene per l’essere umano e la realativa nomenclatura.
Tabella n.2 specie
patogene per l’essere umano del gruppo S.bovis/S.equinus
Nuovo nome - Prima
designazione fenotipica - Sinonimi
Streptococcus gallolyticus - S.bovis biotipo I - S.gallolitycus - subsp.gallolyticus
Streptococcus infantarius -S.bovis biotipo II/1 - S.infantarius - subsp. infanatarius
S.infantarius subsp.coli - S.bovis biotipo II/1 - Streptococcus Lutiensis
S.gallolyticus subsp. - S.bovis biotipo II/2 - Streptococcus pasteurianus - pasteurianus
S.infantarius subsp.coli - S.bovis biotipo II/1 - Streptococcus Lutiensis
S.gallolyticus subsp. - S.bovis biotipo II/2 - Streptococcus pasteurianus - pasteurianus
(Boleij & Coll. 2011)
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L’attività patogena dei ceppi del
S.bovis/S.equinus group è un processo complesso.
Secondo Herrero & Coll. (2002) gli streptococchi
aderiscono alla mucosa intestinale
stimolando la produzione di citochine con conseguente vasodilatazione
aumentando la permeabilità capillare permettendo così ai batteri di entrare
nel flusso sanguigno,di diffondersi ad
altri organi e di moltiplicarsi con conseguenti necrosi tessutali. Recenti
ricerche hanno individuato i fattori responsabili della virulenza (Lin &
Coll.(2011), caratterizzando le fasi del processo infiammatorio che inizia con l’interazione del microrganismo con le
cellule ospiti variano dall’adesione ed interazione mediante il legame tra le
proteine e i polisaccaridi della parete
batterica e i recettori delle cellule ospiti tessutali. Questa aderenza è
fondamentale èer la patogenesi
dell’infezione. La superficie cellulare di S.gallolyticus è dotata di una varietà
di proteine e di polisaccaridi in grado di creare legami covalenti e non
covalenti con la parete del microrganismo. I componenti della superficie cellulare di S.gallolyticus possono essere
divisi in quattro categorie: 1) LPXTG like proteins, 2) Pseudopili, 3)
Lipoproteine di superficie, 4) capsula. Le funzioni di questi LPXTG contenenti
proteine variano dall’adesione e interazione con la cellula ospite ,alla
formazione di biofilms. Alla funzione di recettori di antigeni,ad enzimi responsabili della
virulenza. Altre proteine presenti sono le sortasi che sono fondamentali per
ancorare i gruppi LPXTG alla cellula ospite. Molte delle proteine condivise
fungono da trasportatrici, altre hanno attività enzimatiche quali:
ribonucleasi, pullullanasi, proteinasi, e fosfo-N-acetilmuramoil-pentapeptiderransferasi.
I pili batterici sono presunti fattori di
virulenza e agiscono come mediatori
delle iniziali interazioni tra ospite e patogeno agendo come adesine in molti
tipi di cellule epiteliali dell’ospite. I pili sono un insieme di fibre multimeriche di
proteine del complesso LPXTG. Le
lipoproteine fungono diverse funzioni: adesine, trasportatrici, recettori, enzimi e fattori di virulenza
(Sutcliffe & Coll.(1995).
S.bovis/S.equinus
group spp. in alimenti di origine animale e vegetale.
Mentre dati sulla
presenza di specie streptococciche del
gruppo S.bovis/ S.equinus nelle carni e nei prodotti derivati non sono rintracciabili,
numerosi sono le ricerche riguardanti la presenza delle stesse nel latte crudo,
nei latti e vegetali fermentati e nei
formaggi (Fortin & Coll.2000,Abdelgadir & Coll.2008,Amosum&Coll.2010,Jans
& Coll 2012,2013. Queste ricerche hanno preso in considerazione
l’isolamento e la identificazione di S.gallolyticus subspecie macedonicus e S.infantiarius e Sii specie.
Lo Streptococcus gallolyticus subsp.macedonicus
è stato isolato per la prima volta nel formaggio a fermentazione naturale greco
Greek Kasseri (Tsakalidou & Coll.1998) e, più recentemente, da altri
formaggi Europei (Callon & Coll.2004;Lombar-di & Coll.2004;Poznanki
&Coll.2004:Pacini & Coll.2006;Franciosi Coll,2009; Chebenova-Turkovska
& Coll.2011). Georgalaki & & Coll. (2000) hanno delucidato il suo ruolo nella
maturazione del formaggio Kasseri concludendo che, per le sue capacità
proteolitiche e per la bassa proprietà acidificanti
il latte, lo streptococco difficilmente avrebbe
potuto essere impiegato come starter primario nella maturazione del formaggio. Tuttavia,
i ricercatori suggerirono il suo impiego come starter aggiuntivo per la sua capacità di idrolizzare il grasso
del latte e per la sua attività peptidolitica. Lombardi & Coll. (2004)
sostennero tale proposta per l’esistenza di ceppi peptidolitici e per la sua
capacità di produrre sostanze antibatteriche (macedocina) oltre a produrre
esopolisaccaridi.
Relativamente ai
formaggi italiani Pacini & Coll.hanno condotto una ricerca per mettere a
punto atto ad isolare e a quantificare il microrganismo in alcuni formaggi
italiani tradizionali. S.macedonicus risultò presente nel 31,4 % dei formaggi
esaminati Asiago e Fontina e assente in Ragusano, Pecorino, Moriacco e Vezzena.
Nei campioni dei formaggi Asiago le concentrazioni riscontrate risultarono comprese tra 2.48 e 7.13 CFU g-1
e nel formaggio Fontina tra 3.48-3.78 CFU-g-1
Questi dati dimostrarono che S:macedonicus può essere isolato da diversi tipi
di formaggi ma in essi non rappresenta
la specie predominante. Nella ricerca gli autori usarono due terreni per
il conteggio di S. macedonicus il terreno M17
e un terreno messo a punto da loro,risultato più idoneo allo scopo
denominato SM,così formulato: 33 gL-1 CASF (Count agar Sugar free),
estratto di lievito 2,5 g L-1,0,5g L-1 potassio
ascorbato,0.015 g L-1 bromocresolporpora.
e 19 g l-1 glicerolfosfato Dopo sterilizzazione a 121°C fu aggiunto raffinosio 5g L-1 sterilizzato con filtro Seitz Dopo
insemenzamento le piastre erano incubate
a 44°C per 48 h.
Streptococcus
infantarius supsp.infantiarius - recentemente è stato dimostrato altamente
prevalente fra i batteri lattici (LAB)
nei prodotti del latte fermentati spontaneamente preparati con latte di
bovina,capra e cammello in Mali, Sudan,
Kenia,Somalia e Tanzania ( Isono & Coll. 1994;Abdelgadir &
Coll.2008; Jans & Coll. 2012:Wullschleger & Coll. 2013; Jans &
Coll. 2013).Altre ricerche riportano la prevalenza dei membri del gruppo SBSEC
in latti fermentati tradizionali e in vegetali fermentati in Asia
(Bangladesh).in Nord America (Messico) (Diaz-Ruiz & Coll. 2003; Rashid & Coll.2007) Renye Coll.2011).
Campioni di latte
bovino,di capra e di cammello sono stati esaminati da Jans & Coll. (2013)per valutare la presenza di
specie di appartenenti al gruppo
SBSC nell’Est ed Ovest Africa. Lo
Streptococcus infantarius subspecie infantarius risultò la specie
prevalente,Altra specie minoritaria numericamente fu lo Streptococcus
gallolyticus subsp.macedonicus. I
conteggi medi dei due lattici nei latti esaminati ( valutati con l’uso dei
terreni M 17 e SM agar) risultarono
compresi tra 1,6+/- 2,0 log10 e
5,6+/- 1,1 log10 CFU/ml
e 2,6+/- 1,2 fino a 3,9 +/-1,1 CFU/ml. Con ampie
variazioni queste concentrazioni
riscontrate campioni di latte bovino e di capra risultarono inferiori a
quelle riscontrate nel latte di cammello nei quali le concentrazioni furono di
2,6 +/- 1,2 e 6,3 +/- 1,4 log10 ,precisamente nel latte bovino le
concentrazioni risultarono di 3,5
+/-1,8 e 3,8 +/-1,2 log10 e
in quello di capra 3,2 +/- 0,8 log10i .Nei latti fermentati Suusac i
conteggi furono di 6,4 +/-0.9 e 7,3 +/- 0.9 log10 e nei latti acidi da non rilevabili a 6,6
+/-0.0 log 10-
Contrariamente al ceppo Sii classificato nel gruppo a
rischio elevato,i ceppi Sii africani
posseggono un diverso fenotipico e genotipico metabolismo del lattosio. Infatti i ceppi Africani metabolizzano il
lattosio del latte con il sistema
enzimatico LacS/LacZ mediato simile a quello dello S.thermofilus (Jans &
Coll 2013).Tuttavia le relazioni tassonomiche con i membri patogeni degli SBSEC
e le implicazioni con le endocarditi (Giannitsioti & Coll.2007)
richiedono metodi diagnostici idonei per
identificare i ceppi virulenti.
Riassunto
In questo
articolo sono state riportate la tassonomia attuale delle specie facenti parte
dello Streptococcus bovis /Streptococcus esquinus (SBSEC group) e le specie
ritenute principali patogene per l’essere umano.Sono stante anche riportate la
loro presenza e concentrazioni
riscontrate in prodotti a base di latte Europei ed Africani Summary.
In this text the actual taxonomy of S.bovis/S.equinus group and the
principal pathogenic species for human have been signaled.Their presence and
concentrations in European and African Dairy products, have been also,reported,
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