Carlo
Cantoni, libero docente in ispezione degli alimenti di origine animale, Milano
Stefano
Ibba, medico veterinario, Milano
Attualmente numerosi
alimenti sono commercializzati refrigerati e confezionati in involucri di
materia plastica sottovuoto o in atmosfera modificata protettiva (MAP) per
periodi di commestibilità indicati in etichetta. Nei banchi di vendita i
consumatori trovano alimenti vari come luncheon meat, prodotti di salumeria,
carni. Insalate vegetali, paste fresche, salse, prodotti lattieri caseari, cibi
cotti, pollame e porzioni relative, minestre, piatti pronti per il consumo. Il
fattore più importante che determina la loro commestibilità e costituito dalla
loro refrigerazione.
La faccenda
principale microbiologica di questi alimenti verte su due gruppi di
microrganismi psicotrofi: patogeni
psicrotrofi e alteranti psicrotrofi. Germi patogeni psicrotrofi e mesofili
potrebbero crescere negli alimenti in
caso di superamento della temperatura di refrigerazione oltre ai limiti stabiliti.
Gli
psicrotrofi sono batteri, lieviti e muffe che crescono lentamente alla
temperatura di refrigerazione (< 7°), ma che crescono ottimamente
a temperature superiori (25-30°). La temperatura massima di crescita per alcuni
di loro può raggiungere i 37° C (p.e. Listeria monocytogenes ). I patogeni
mesofili sono ancora vitali alle temperature di refrigerazione e crescono quando
la si supera. Si sviluppano bene tra 20 e 45°C, con una crescita ottimale tra 30
e 40°C.
Gli
psicrotrofi non patogeni alteranti hanno temperature minime di crescita tra 1 e
7°C rivestendo un ruolo fondamentale per la vita commerciale degli alimenti
refrigerati confezioni e sono l’oggetto di questa trattazione. Alcuni di questi
microrganismi fanno parte del gruppo Acinetobacter-Moraxella, altri sono Alcaligenes spp., Flavobacterium spp., Microbacterium
spp., Xantomonas spp, ma i principali psicrotrofi alteranti conosciuti sono
Brochotrix thermosphacta, Pseudomonas spp batteri lattici spp (LAB) e
Leuconostoc spp.Questi due ultimi gruppi di microrganismi saranno trattati in
dettaglio perche responsabili del rigonfiamento di confezioni di alimenti
refrigerati.
Batteri
lattici omofermentanti ed etero fermentanti.
I batteri
lattici (LAB) sono presenti comunemente nei prodotti lattiero caseari e nei
prodotti carnei fermentati. La loro caratteristica fondamentale è la formazione
di acido lattico come principale
sottoprodotto durante la fermentazione degli zuccheri. I LAB possono presentare
forma bastoncellare o sferica ( coccica) e, in genere, tollerano substrati
acidi ( con pH acido) più di altri batteri. I LAB in natura sono presenti nei
vegetali e fanno anche parte della popolazione residente della cavità orale e
dell’intestino dell’essere umano e di altri mammiferi. Diverse specie di LAB
sono utilizzati come colture di avviamento ( ceppi starter) o per la
bioprotezione di carni e di salumi. Altre specie di LAB possono moltiplicarsi
negli stessi prodotti acidificandoli o determinando il rigonfiamento delle loro
confezioni.
I LAB sono
distinti in omofermentanti ed in eterofermentanti in base ai metaboliti formati
durante la fermentazione degli zuccheri (p.es. glucosio). I LAB omofermentanti fermentano
il glucosio producendo acido lattico principale quale sottoprodotto derivato. I LAB omofermentanti comprendono le Lactococcus
spp. Impiegate come starter in certi tipi di formaggi perché causano la rapida
acidificazione della pasta del formaggio. Altre specie di omofermentanti sono
Lactobacillus spp (a forma bacillare) e Streptococcus spp (cocchi formanti
catena).Altri cocchi di isolabili da latte e prodotti lattiero caseari sono
Enterococcus spp, Pediococcus spp e Aerococcus spp, a non svolgono alcun ruolo
nel rigonfiamento delle confezioni.
I LAB
eterofermentanti fermentano il lattosio formando acido lattico, etanolo, acido
acetico e CO2. Eccettuato il loro impiego in certi prodotti lattiero
caseari e in vegetali fermentati, non sono impiegati come ceppi starter, sebbene
possano essere presenti negli alimenti con il ruolo di contaminanti. Quando crescono
in numero significativo (106 upfc/g e più) formano gas ed odori
sgradevoli (Johnson 2001).Il galattosio residuo nella pasta del formaggio è un
esempio di substrato che può venire metabolizzato da molti batteri etero
fermentanti con produzione di CO2.. Al gruppo degli etero fermentanti
fanno parte L.brevis, L.buchneri, L.fructivorans,
L.fermentum, L.reuteri, L.oligofermentans, L.oryzae. Tutti ceppi isolati da
prodotti lattiero caseari sopratutto.
Altre lattobacilli sono denominate etero
fermentanti facoltativi perché producono
CO2 e altri metaboliti solo
in certe condizioni o in presenza di substrati
specifici. I lattobacilli in grado di provocare rigonfiamento delle
confezioni di alimenti refrigerati sono: L.bifermentans, L.casei
subsp.paracasei, L.casei subsp.tolerans, L.curvatus, L.plantarum, L.paraplantarum,
L.sake var.sake. Altri LAB hanno
la capacità di produrre gas da altri substrati come il citrato, il gluconato e certi
aminoacidi, ad esempio il L.lactis subsp lactis var.diacetilactis. Nei
formaggi lo sviluppo degli etero
fermentanti si verifica quando i ceppi
omofermentanti non metabolizzano
completamente gli zuccheri gli zuccheri
ancora predenti e questi quindi completano la loro fermentazione (Ledenbach & coll.2009).
Leuconostoc
I
Leuconostoc sono batteri Gram positivi con forma ovoide, formanti catene, etero fermentanti e producenti mucosità nei prodotti alimentari. Fanno
parte del genere Leuconostoc, famiglia Leuconostocaceae, ordine Lactobacilles. I
Leuconostoc si trovano nei materiali
vegetali in decomposizione e si sviluppano bene in alimenti vegetali fermentati,
come cetrioli, kimchi e olive (Maki 2004; Kim coll.2005)-.Leuconostoc sono pure
presenti in basse concentrazioni nei
vegetali verdi e nelle radici (
Mundt & coll., 1967; Hemme&coll.2004).
Conseguentemente, per la loro presenza nei vegetali, i leuconostoc si trovano frequentemente negli alimenti di origine animale come latte, latticini vari, carni, pollame e
pesci (Bjorkroth & coll.2006). Nel genere sono comprese 23 specie ma quelle
responsabili di rigonfiamento sono state: L.carnosum (prosciutto affettato), L.gascomitatum
(conserve ittiche), L. L.gelidum (wurstel) L.mesenteroides (prosciutto
affettato, wurstel, sandwich vari) (Sade 2011 ).
Miceti
Il basso pH
e le proprietà nutrizionali dei formaggi favoriscono l’alterazione da lieviti. L’umidità
superficiale, la presenza di peptidi, di aminoacidi consentono la loro
moltiplicazione soprattutto in caso di sbalzi termici. Molti ceppi di lieviti
producono alcol e CO2 emanando odore caratteristico di lievito nelle
confezioni (Horwood & coll.1987). Di conseguenza le confezioni di formaggi
confezionati sottovuoto o in MAP possono gonfiarsi per la produzione di CO2 formata dal metabolismo dei
lieviti (Vivier & coll.1994).I lieviti responsabili sono specie
appartenenti ai generi Saccharomyces, Zygosaccharomyces e Deuteromyces.
Dati sperimentali osservati e cause del
rigonfiamento delle confezioni
Sandwich,
tramezzini, panini farciti con carne, formaggi salsa yogurt o con vegetali, confezionati
in involucri di materia plastica sottovuoto o con MAP sono gli alimenti le cui confezioni sono spesso soggette a rigonfiamento (bombaggio).
LAB etero fermentanti, soli o con lieviti, produttori di CO2 sono
gli agenti responsabili dell’evento. Negli alimenti presenti nelle
confezioni si isolano, di solito, da 15
x 106 a 90 x 106
ufc/g di LAB etero fermentanti e da 2,5 x 105 a 5,7 x 105 lieviti, quando
presenti. Normalmente per queste
preparazioni alimentari è prevista una vita commerciale di 30 giorni a +4°C. Le
fonti primarie di contaminazione sono identificabili nelle materie prime
(formaggi e vegetali) oppure sono
contaminazioni ambientali durante la preparazione Formaggi e condimenti
a base di latte le sono le fonti dei LAB
mentre vegetali ed ambiente sono quelle dalle quali provengono i lieviti.
Misure di
controllo materie
Per limitare
od evitare i bombaggi è necessario impiegare materie prime di elevata con basso o nullo contenuto in psicrotrofi e
nel caso specifico impiegando formaggi stagionati o fusi o a pasta filata
compatta. Per la frequente aggiunta di salsa yogurt alle carni è
doveroso controllare la presenza di
etero fermentante tenendo presente che per la sua preparazione si ricorre all’impiego di aglio o cipolla e
spezie varie. I vegetali crudi dovrebbero essere sanificati prima dell’aggiunta. La
manipolazione delle materie prime deve essere effettuata rigorose norme igieniche. L’attrezzatura impiegata
nella preparazione degli alimenti
da confezionare deve essere (1) inerte per l’alimento; 2)liscia e non porosa;3)
facilmente accessibile per il controllo
e l’ispezione visiva;4) pulibile e disinfettabile; 5) deve essere situata in ambiente esente da
contaminazioni aeree e ambientali; 6)deve essere pulita e sanitizzata prima della lavorazione e, nel
caso, durante la stessa per evitare lo
sviluppo di biofilm, fonti ulteriori di contaminazione. L’effetto delle
operazioni di pulizia e di sanificazione deve
venire controllato con analisi batteriologiche eseguiti su prelievi
eseguiti con spugnetta o mediante l’impiego di piastre a contatto con terreno
nutritivo o mediante la bioluminescenza. La filtrazione dell’aria
entrante nell’ambiente di lavorazione
annulla i contaminanti aerei, soprattutto i miceti. Il personale addetto alla
preparazione deve operare igienicamente e gli deve essere proibito il passaggio tra locali esterni ed ambiente
di lavoro. Tutte queste attività, ovviamente,
devono essere indicate più dettagliatamente nel manuale HACCP
aziendale.
Riassunto.
Nel testo
sono riportate una breve relazione sui batteri e miceti responsabili del
rigonfiamento di alimenti confezionati refrigerati. Sono riportati anche dati sperimentali.
I batteri responsabili sono risultati
soprattutto LAB etero fermentati e lieviti.
Summary
Role of bacteria and other microrganisms responsabile for
the swelling of chile packaged foods.
A description
of swelling of the packaging of refrigerated foods end responsible
bacteria and fungi have been reported in the text. Also,experimental data have
been fournished. LAB eterofermentative bacteria and fungi have been reported.
Bibliografia
Bjorkroth J .& Holzapfel W.H. (2006) Genera Leuconostoc, Oenococcusa and
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Sade E. (2011) Leuconostoc spoilage of refrigerated
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